Home page > Recensioni > Aladdin's Dragon
Aladdin's Dragon
A cura di: |
Marco Ferrando |
Genere: |
Gioco da tavolo |
Durata: |
1 ora |
Giocatori: |
da 3 a 5 |
Età: |
da 10 anni in su |
Autore: |
Richard Breese |
Editore: |
Hans Im Gluck (D) distribuito da Venice Connection |
Il fascino di un'ambientazione orientale, una confezione ricca di
materiale di ottima fattura, 3 o 4 simpatici compagni, in sostanza
gli elementi giusti per approcciare un nuovo gioco.
Sto parlando di Aladdin's Dragon, un gioco che fa rivivere le avventurose
gesta dei cercatori di tesori e artifatti in un mondo quasi fatato dove
la magia gioca ancora un ruolo determinante.
L'obiettivo del gioco consiste nell'acquisto del maggior numero di
artifatti disponibili nelle sale del palazzo, pagabili con i tesori
conquistabili nelle grotte e utilizzando magie e un po' di strategia
per sorpassare l'aguerrita concorrenza degli avversari.
Il tabellone del gioco, di generose dimensioni, prevede 3 "ambienti":
le cave dei tesori, la città e il palazzo del sultano.
Ogni ambiente si compone di più stanze ognuna delle quali ha una
funzione diversa.
Ogni giocatore inizia la gara con una dotazione di 8 dischi numerati
da uno a nove (non è previsto il disco con il numero tre che invece
è disponibile tra le funzioni "speciali"), tre tesori iniziali e
un artifatto.
Il meccanismo del gioco prevede diversi round composti da due fasi:
la prima nella quale ogni giocatore, a turno, posiziona tutti i propri
dischi numerati, con il numero rivolto verso il basso, nelle stanze
del gioco.
Una seconda fase nella quale si valuta per ogni stanza il giocatore
che avrà il diritto di compiere l'azione prevista in quella
posizione.
La valutazione avviene scoprendo tutti i gettoni posizionati in ogni
stanza, seguendo un certo ordine e assegnando al giocatore la cui
somma dei gettoni supera quella degli avversari il diritto ad agire.
Gli avversari sconfitti possono comunque provare a variare l'ordine
invocando il potere di un artefatto e lanciando incantesimi.
A questo punto la valutazione si fa avvincente e i risultati possono
essere imprevedibili.
Infatti gli incantesimi, che si ottengono nella tenda di Aladino,
sono piuttosto vari e permettono simpatiche azioni ai danni degli
avversari come l'annullamento del valore di alcuni gettoni oppure
il loro spostamento in altre stanze e molto altro.
Il numero di incantesimi che si possono lanciare in ogni round è
normalmente limitato così come il numero di artifatti che per ogni
round si possono invocare.
Nelle cave dei tesori si trovano cinque grotte (stanze) nelle quali
come già detto si possono trovare i tesori necessari per l'acquisto
degli artifatti.
In città troviamo oltre alla tenda di Aladino, la casa del Genio,
che permette di invocare per quel round il potere di due artifatti,
il mercato, che consente lo scambio di tesori con altri di diverso
tipo e il caravanserraglio che consente di acquisire la possibilità
a giocare per primi nel turno successivo.
Eventuali dispute tra più con parità nelle somme dei
rispettivi gettoni sono infatti risolte in base all'ordine di gioco.
Per entrare nel palazzo del sultano bisogna oltrepassare la vigilanza
del corpo di guardia il cui valore è determinato ogni turno con
un apposito disco numerato posizionato anch'esso coperto in quella
stanza.
Ci sono due modalità per passare indenni: vincere con la forza e
cioè scoprendo che il valore del proprio disco numerato è
superiore a quello della guardia oppure con la corruzione, cioè
colmando con alcuni tesori la differenza tra i due valori.
Chi non riesce ad oltrepassare la guardia non avrà la
possibilità di acquistare gli artifatti nelle stanze successive.
L'acquisto avviene con il meccanismo dell'asta, chi ha posizionato
i dischi con il valore maggiore può prendere l'artifatto pagando
il numero di tesori corrispondente al valore dei dischi posizionati.
Una difficoltà ulteriore prevede che per ogni disco si debbano
pagare esclusivamente tesori dello stesso tipo.
Il tutto pare macchinoso durante la prima partita ma è già
dalle partite successive molto veloce e immediato.
Le strategie possono essere diverse e variano nel corso del gioco,
al variare degli obiettivi dei giocatori.
Il problema è che ad ogni turno è consigliabile giocare in un
numero limitato di stanze per non disperdere troppo i propri dischi
sul tabellone per cui sarà necessario concentrare i propri sforzi
per il raggiungimento di un obiettivo preciso.
Anche l'elemento psicologico ha un ruolo molto interessante, perchè
spesso è grazie a qualche bluff che si riesce a superare
gli avversari.
In definitiva Aladdin's Dragons è un buon gioco, a parer mio
piuttosto longevo e divertente, che si può apprezzare al meglio
solo dopo alcuni round di prova e aver compreso a fondo le regole
del gioco.
Proprio per questo è disponibile anche una versione del
regolamento "leggera" e cioè senza magia, che però rende
più meccanico e un po' meno interessante il meccanismo di
conquista di ogni stanza.
I materiali sono di pregevole fattura, bellissimi i tesori e la
grafica della tavola di gioco e delle carte.
Le regole sono in inglese ma ottimamente tradotte dal distributore
italiano Venice Connection.
Sempre a proposito del regolamento forse ci sono alcune lievi
"ambiguità", già nella versione originale, la cui soluzione
appare però più evidente all'accrescere della
familiarità con il meccanismo del gioco.
Forse giocare interpretando in modo sbagliato le regole potrebbe
penalizzarne decisamente il gradimento stesso.
Giudizio sintetico
Materiali: OOOOO
Regole: OOO
Giudizio complessivo: OOOO
L'impressione: carino, ma giocatelo nella versione completa almeno
un paio di volte e vedrete che ne è valsa la pena.
Questo articolo è apparso su CSI Genova Notizie, La Gazzetta
del Minotauro, Luglio-Agosto 2000.